
L’interpretazione dei sogni di e con Stefano Massini, liberamente ispirato agli scritti di Sigmund Freud, è andato in scena anche a Trento dal 12 al 14 gennaio 2024 al Teatro Sociale e sarà ancora in tournée in diverse città del nord Italia.
Lo spettacolo è frutto di un lavoro decennale che lo scrittore e drammaturgo fiorentino ha effettuato su Freud, la psicanalisi e i sogni, con l’uscita anche di un romanzo di grande successo pubblicato nel 2017.
Il tema cardine dello spettacolo è quindi il sogno. Quante volte ci siamo ritrovati a chiederci cosa cerca di dirci la nostra mente in questo spazio sospeso?
L’interpretazione dei sogni, edito nel 1899, è una delle opere di Sigmund Freud alla base del pensiero del fondatore della psicoanalisi, che segna il passaggio del metodo psicoanalitico dalla tecnica della libera associazione di idee, al nuovo metodo che privilegia l’attività onirica per accedere all’inconscio. L’opera ha inoltre contribuito sensibilmente ad ispirare anche la storia dell’arte, il cinema, la vita di ognuno di noi.
Nonostante la tematica non facile, Stefano Massini si dimostra un maestro nel tenere in piedi uno spettacolo di quasi due ore, senza mai annoiare lo spettatore.
In una Vienna dei primi del Novecento, Massini e i suoi tre musicisti (trombone e tastiere Saverio Zacchei, chitarre Damiano Terzoni, violino Rachele Innocenti) ci narrano le biografie di alcuni pazienti del dottor Freud, che man mano cerca di interpretarne i sogni tramite l’analisi e talvolta anche l’ipnosi.
Lo spettatore rimane sempre attento, lo si percepisce dal silenzio tombale dei momenti di pausa dell’attore e possiamo immaginarci le mille domande che sorgono nella mente di chi sta cercando insieme a Massini/Freud di interpretare il sogno: quante volte mi è capitato di fare un sogno ricorrente? quanto mi sento come questi personaggi, intrappolati in un ruolo? quante volte ho indossato anche io quella maschera?
La scenografia è molto basica, ma aiuta a compiere diverse elaborazioni: sullo sfondo è sempre presente un occhio, dal quale lo psicanalista può analizzare le menti dei pazienti. Molto interessante l’idea di mostrare man mano le immagini dei sogni che vengono raccontati. Questo permette allo spettatore non solo di rimanere attento, ma anche di cercare di capire insieme a Massini/Freud i passaggi dell’analisi.
Così, ci troviamo di fronte ad un illustre chirurgo, che incastrato in un ruolo in cui non è ammesso commettere errori, sogna di essere un nano in un forno banco, circondato da conigli e strumenti da taglio non funzionanti. Oppure la donna che ha la fobia di essere tagliata ed esce ingabbiata in abiti accollati e guanti spessi, o ancora la paziente che sogna di essere in punta di piedi al mercato, con il sottofondo delle campane che suonano il mezzogiorno e per lei non c’è più né carne, né pesce, né tantomeno il pane.
Gli applausi del pubblico ci fanno intendere quanto il lavoro di Massini sia stato accurato e interessante: riusciamo perfettamente a immergerci nei meandri e nei segreti della psiche umana.