Home Teatro Cronache sessuali? Meglio sparare a zero sulla politica

Cronache sessuali? Meglio sparare a zero sulla politica

Antonio Cornacchione

[rating=3] Antonio Cornacchione entra in scena saltando e ballando all’inizio dello spettacolo “Cronache sessuali” al teatro Dehon di Bologna. “Ho già una certa età, ho dato il massimo!”, “sto parlando senza dire un cazzo per riprendere fiato”. Il leggio e la sedia sono oggetti quasi superflui, tanto che verranno principalmente evitati e non utilizzati. Ormai il navigato comico ha rotto il ghiaccio con il pubblico, può ritrovare il fiato per fare i ringraziamenti: “vorrei ringraziare una persona che ora non c’è più”, sembra di intravedere lo sketch delle false lacrime sull’enorme fazzoletto che lo hanno reso celebre in passato, ma si riprende subito. D’altra parte “non voglio mica fare la fine di Veltroni che non lo nominava mai e poi è sparito!”.

Come è possibile non iniziare da Berlusconi, il politico che sta attualmente “lavorando dietro le quinte, strano, era infatti abituato a lavorare davanti alle quarte!”?! Le battute sono molto divertenti, anche se talvolta scadono nel “già sentito”, come l’elenco delle cose buone che ha fatto in politica, puntualmente senza alcuna menzione.

Cornacchione spara una carrellata di politici e relative battute dissacranti, che però non lasciano trasparire nessun legame col titolo dello spettacolo: si va dal “contratto con gli italiani copiato da un senatore repubblicano”, passando per la “giunta lombarda che approva per alzata di manette”, per colpire singoli partiti: “se questi sono i fratelli d’Italia rivaluto i figli unici”. Non mancano le critiche a Renzi e ai grillini, nessuno si salva. C’è da dire che le critiche non vanno mai in profondità, non è una satira ragionata la sua ma abbastanza caciarona, dove il qualunquismo la fa da padrone.

Arrivato quasi alla fine si rende conto di non aver parlato per niente della sessualità, di conseguenza butta lì due battute sulle donne che ovviamente non possono avere la pretesa di sviscerare l’argomento. Comunque questo è perdonabile, dato che è molto più congeniale a Cornacchione l’argomento politica piuttosto che quello dove voleva cimentarsi. Forse l’attuale dibattito sulle adozioni e unioni civili tra persone omosessuali portano alla riflessione più profonda dello spettacolo: “gli omosessuali di oggi sono tutti figli di eterosessuali”. Per il resto, è apprezzabile il ritmo delle battute che, a parte qualche eccezione, colpiscono nel segno.

“Lei la farebbe la step child adoption? No ho già sky…”

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