Home Teatro CASCANDO! La pièce del pluripremiato Pietro Dattola incanta il teatro Ygramul

CASCANDO! La pièce del pluripremiato Pietro Dattola incanta il teatro Ygramul

Monologo ironico sulla fine, in una lunghissima notte d'insonnia esistenziale

Flavia Germana De Lipsis in Cascando! Al Doit Festival di Roma

L’avevamo già apprezzata al Premio Rostagno lei, Flavia Germana De Lipsis, un premio dal quale era rimasta insipiegabilmente esclusa, a vantaggio di altri pezzi e interpreti meno memorabili, perchè sì ogni tanto giova dire la verità. La ritroviamo e appreziamo con grande gioia al Doit Festival nei panni di Anna, una giovane donna insonne che si sente impreparata alla vita, come alla fine della stessa, in Cascando! La pièce-ensemble di Pietro Dattola, che di premi per fortuna ne ha raccolti parecchi, in giro per lo stivale. Come lui stesso ammette nell’incontro post-spettacolo, l’idea nasce infatti da un assemblamento di testi diversi, che insieme danno vita a questo racconto impalpabile eppure concretissimo, sulle domande che la protagonista si pone in una lunghissima notte insonne, come parlando alle sue tre anime.

Tre Anna diverse che in fondo sono la stessa, dialogano con ironia e raffinetezza su un tema complesso e mai del tutto sviscerato. La fine appunto, la fine di qualcuno che non ha imparato a camminare dritto come gli altri e che piuttosto si sente solo “cascare” e non solo di notte. Qualcuno che ha bisogno di ascoltarsi, o meglio “auscultarsi” il cuore, per essere certa che non abbia mancato un battito e se poi manca… Dove ripescarlo? Come recuperare? E’ davvero così che arriva la fine?

Una fine a cui gli esseri umani non possono giusngere preparati, né sulla quale forse giova farsi troppe domande, dal momento che, sottoscrive Anna, ancora non abbiamo dato una risposta sul principio. Come possiamo saperne qualcosa sulla fine allora? E’ un altrove? Ma dove si trova l’altrove? Sta fuori, dentro, sulla Nomentana? E’ un continuo inciampo di domande senza risposta questo lungo monologo, che tuttavia tiene il ritmo perfettamente, lasciando ben sveglia pure l’attenzione del pubblico, oltrechè della nostra piccola eroina insonne. E’ tutto azzeccato, il testo, la regia, la recitazione, i colori. Sì i colori, il rosso e il nero che si intrecciano, nera la notte, rosso il colore convenzionalmente attribuito al cuore, che qui campeggia in forma di enorme neon lampeggiante.

Il cuore rosso neon di Cascando!

Sembra un episodio di Netflix, ma senza Netflix, con le celeberrime tonalità che ce ne evocano l’ormai imperante logo, però con un contenuto molto più vivo, “pulsante”, è il caso di dire. Chi ha sperimentato l’agonia di notti insonni, comprende bene le istanze “triple” di Anna, è partecipe di quella solitudine così umana che prende quelli che incollano di notte gli occhi al soffitto, invocando un torpore che non vuole arrivare a dare sollievo ai tormenti della vita.

Com’è stata con te la notte? Tenera, ostile, arrendevole, pigra? Non è forse questo, il sottile silenzioso spartiacque che divide le anime sopra questa terra che non sappiamo salvare? Chi continua a farsi quelle domande difficili, ostinate, quand’anche ottuse e chi no. Impossibile non apprezzare un esperimento scenico così particolare e profondissimo, suffragato da un recitato prezioso e sempre più raro, che ha letteralemente incantato il pubblico del Teatro Ygramul, durante il Doit Festival a Roma. Una fortuna e forse un po’ anche un onore per la partecipe platea della manifestazione, che non ha potuto non concedere alla coppia Dattola-De Lipsis oltre tre minuti di applausi. Bravi!

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