Home Teatro Al Teatro Roma sono risate con “Volevo il maggiordomo”

Al Teatro Roma sono risate con “Volevo il maggiordomo”

Tra i migliori lavori della stagione, una commedia divertente con un ottimo cast

La vera novità artistica di questa stagione 2016/2017, giunta a metà strada, vede senz’altro questo lavoro tra i migliori in assoluto dell’offerta romana e, non a caso, è in scena al Teatro Roma della capitale (Via Umbertide, 3 – Roma, dal 14 al 26 febbraio 2017). Quattro attori, due uomini e due donne. Una gran bella e luminosa scenografia, musiche ed acustica ottime, come nemmeno alcuni noti teatri del centro possono disporre. E poi la trama! Simpaticissima e scritta bene.

Con Fabio Avaro, Enzo Casertano, Maria Chiara Cimini e Antonia Di Francesco, scritto da Mario Alessandro Paolelli, regia di Roberto D’Alessandro, aiuto regia Olimpia Alvino, disegno luci Maximiliano Lumachi.

Fabio Avaro e Antonia Di Francesco sono fratello e sorella, dalla scomparsa dei benestanti genitori abitano insieme, lui, appassionato dell’opera lirica, comparsa occasionale di terza fila quando riesce ad essere chiamato, lei, una vocina deliziosa, fa la segretaria in uno studio dentistico, non che le piaccia, ma lo fa per lavorare, un’abitudine pure. “Mica facile starsene a casa tutto il giorno! Ci vuole il fisico” dice invece il fratello-zitello dal volto di Avaro. E ci riesce davvero bene. Di tanto in tanto sfodera da un cuscino degli esami medici dal decorso infausto e piange. Qualche bevuta di troppo e si accascia poi sul divano a due posti. In quel cuscino… il nascondiglio del referto, accuratamente nascosto alla sorella. Un particolare che tingerà di “giallo” la storia che scorre piacevole, bella ed entusiasmante.

Troppo faticoso, però, stare a casa senza fare nulla ed allora il pivello amante di arie e compositori d’altri tempi, decide di assumere un “maggiordomo” alle proprie dipendenze affinchè la sorella non stia più con alcun strofinaccio in mano. Il tempo di leggere un annuncio e si accende l’idea di prendere al volo l’occasione. E così, nella quiete della casa romana, arriva il “milanese” maggiordomo, impersonato da Enzo Casertano, che di milanese ha ben poco. Si presenta come “Ambrogio” ma il vero nome è Ciro. Pur di lavorare si spaccia per uno del nord, ma lo spirito da napoletano verace farà una gran fatica a nasconderlo. Nel giro di equivoci e di gag si scopre che il nuovo arrivato farà un gran bene alla monotonia della casa. Non penserà solo alle faccende domestiche ed a tenere in ordine, no, si preoccuperà pure della felicità dei propri “padroni” e lo farà in un modo tutto suo, particolare quanto amabile.

“E voi lo avete un sogno nel cassetto?” La domanda che ripete a lui ed a lei. Questo simpaticissimo maggiordomo spronerà fratello e sorella a rincorrere, dopo anni di stanchezza, i propri sogni, afferrarli e coltivarli, vivere per loro perché in fondo bisogna vivere il “presente”. Una dose di ottimismo e di positività che arriva al cuore di chi è seduto in sala. Siamo padroni dei nostri destini ma non sempre ce ne ricordiamo conto, conducendo una vita grigia e spenta. Questo lavoro è molto di più che un semplice spettacolo teatrale ha il gusto terapeutico di chi vuole una società diversa scuotendola dalle fondamenta: i sogni di ognuno. Quanti ce ne sono nascosti! Ecco, questo cast invita a tirarli fuori.

Di tanto in tanto sulla scena fa la propria incursione la vicina-romanaccia, dal volto della mora Maria Chiara Cimini, ricca macellaia innamorata di Avaro, culturalmente lontana dal 50enne, ma, i due sebbene sembrino litigare di continuo, invece sotto sotto si vogliono bene ma hanno uno strano modo di dimostrarselo – farà notare Ciro-  a colpi di bisticci esilaranti e battute divertenti non sanno stare lontani. E’ sempre il maggiordomo ad invogliare ciascuno a cambiare strategia ricordandogli che attira più una goccia di miele che una dose di aceto. Il finale è sorprendente ed inaspettato. Bel lavoro che vale la pena vedere o regalare per una serata spensierata. Complimenti al “Centro Teatrale Artigiano”.

“Non lasciamoci costringere in schemi ed archetipi che la vita, nel suo incedere elegante, ma inesorabile, ci pone davanti. – spiega l’autore Paolelli – Per poter ‘scavalcare il recinto’ c’è proprio bisogno di ‘sentire la fine’? Dobbiamo per forza, noi esseri umani, percepire il pericolo per tirare fuori gli artigli? Tutti noi abbiamo bisogno di un lieto fine e, vedrete, saranno proprio questo maggiordomo insieme ad una signora professionista in mattatoi e macellerie a riportare l’allegria in una famiglia ormai allo stremo della quotidianità e degli affanni”.

Enzo Casertano e Fabio Avaro

Il maggiordomo che ha il volto di Enzo Casertano vale la pena di ricordare che è un attore molto noto in teatro, cinema e tv. Nel 2012 per un noto spot telefonico (con Luca Zingaretti) ha vestito gli abiti (a pennello) di un frate. In tv lo abbiamo visto in diverse fortunate serie e film, solo nel 2016: “Uno scrittore di gialli” di Giorgio De Dominicis, “La tentazione di essere felici” di Gianni Amelio, “I bastardi di Pizzofalcone” di Carlo Carlei, “La coppia dei campioni” di Giulio Base. Nel 2015: “Troppo napoletano” di Gianluca Ansanelli, “Il nostro segreto” di Letizia Lamartire, “Rimbocchiamoci le maniche” di Stefano Reali,  “Natale col boss” di Volfango De Biasi, “Senza fiato” di Raffaele Verzillo, “Voci di cortile” regia Alice Corà, “Tutti insieme all’improvviso” regia Francesco Paolini, “Ma che bella sorpresa” regia Alessandro Genovesi, “Si accettano miracoli” regia Alessandro Siani.

Anche Fabio Avaro ha avuto ruoli importanti in tv (“Un medico in famiglia 8”  2° episodio 2012) ma al suo attivo ha soprattutto, tantissimi lavori a teatro: “Cicale” regia di S. Giordani Teatro Manzoni 2016, “Contrazioni pericolose” regia di G. Pignotta Teatro Manzoni 2015, “Mi piace perché sei così” regia di G. Pignotta 2015, “L’ultimo spettacolo di EfFe” Teatro Petrolini 2014-15,”Se tutto va male divento famoso” scritto e diretto da G. Pignotta 2014, “Re-Fusi” diretto da V. Gasparri Teatro Roma 2014, “Se tutto va male divento famoso” scritto e diretto da G. Pignotta, “Uscirò dalla tua vita in taxi” regia di Silvio Giordani, “Ti sposo ma non troppo” scritto e diretto da G. Pignotta.

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